domenica 9 settembre 2018

Guenther Oettinger/2: "Il debito italiano deve calare per proteggere l'eurozona dalla prossima crisi economica"

    Nello spazio temporale di una settimana, il rappresentante tedesco della Commissione europea Guenther Oettinger, ha rilasciato una seconda intervista a Corsera, questa volta al redattore Alberto Statera.

    Il Commissario tedesco, con l'incarico specifico dei problemi di Bilancio degli Stati aderenti, in questa intervista ha amplificato di molto i termini della precedente del 2 settembre scorso, riportata in questo blog, fino a fornirci quasi una radiografia del nostro panorama politico - economico italiano, dal punto di vista europeo. 

    L'intervista è stata rilasciata durante il suo viaggio per raggiungere Cernobbio (lago di Como) per partecipare al tradizionale "Forum Ambrosetti", ormai assurto a celebrazione annuale della ripresa politica italiana, interna ed estera.

    L'esponente tedesco, sul piano politico e personale assai vicino ad Angela Merkel, non ha difficoltà alcuna nella disamina dei rapporti fra l'attuale Governo italiano e l'Unione europea, tema pressoché esclusivo dei quesiti di Alberto Statera.

    Rispondendo con nettezza alle domande, esprime giudizi, previsioni e valutazioni, con quasi cruda nettezza e non esita a definire falsa l'accusa del Presidente Macron, rivolta ai populisti nostrani, di aver attribuito all'Unione europea la responsabilità del crollo del Ponte Morandi di Genova.

    Con analoga severità e rigorosa impostazione Oettinger, affronta le criticità più delicate, elencate dall'intervistatore, inerenti alle ipotesi, successivamente ipotizzate dal Governo di Roma, di nostre deroghe alle norme di bilancio: il superamento del deficit del 3% sul Pil dell'anno, il rifiuto di versare le quote previste, la facoltà di bloccare il budget settennale 2021-2027.

    Oettinger ha buon gioco nel respingere tutte tali ipotesi, sottolineando che

"il 3%  non è un punto d'arrivo ma un tetto massimo da non superare" per cui sarebbe vano tentare di scaricare sull'Unione il proprio insuccesso;

"il budget annuale viene approvato a maggioranza e non all'unanimità";

"se l'Italia (come ogni altro paese aderente) non adempierà i propri impegni, e se il debito non calerà penalizzerà se stessa e l'Europa; e

 "davanti alla prossima crisi, quando arriverà, l'Europa sarà sempre più indifesa".
 
    Davanti a tali premesse, non è facile, anzi impossibile, trovare altre risposte che quella di conformarsi, con le conseguenze altrettanto impossibili del raggiungimento del risultato.

     Con tuttavia due dilemmi aggiuntivi che vanno al cuore del problema:

"è conforme allo spirito fondativo dell'Unità dei popoli dei popoli europei senza il connotato istituzionale federalista, anzi nella sua quasi inconscia obliterazione ?"

"è accettabile che il commissario Oettinger, e come lui tutta la classe dirigente italiana es europea, ignori che la conversione delle monete, sul piano metodologico come su quello aritmetico, conferendo un carattere oggettivamente leonino alla sua applicazione, con le fatali conseguenze sopra implicate ed altre ancora?"

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