mercoledì 23 ottobre 2019

Il vano ed inconsapevole procedere nell'errore originale

  I Governi del nostro paese sembrano condannati ad agire inevitabilmente nell'errore originale, e nelle sue conseguenze, del percorso adottato per raggiungere l'obiettivo dell'Unità europea.

  Il ripudio delle verità evidenti della matematica e del rigore contabile ed istituzionale, sembra essere stato sostituito dall'illusione di poter vanificare tali violazioni, forse ignorate, forse considerate non gravi ed almeno apparentemente accettabili.

Come accade ad esempio nella matematica infinitesimale, laddove cioè è lecito assumere il contrario di una verità assiomatica (o idea primitiva, oppure idea innata, o principio euclideo) come quella che stabilisce che due rette parallele "non si incontrano mai all'infinito".

  Per dimostrare la insussistenza, o non assolutezza o l'eccezione di tale verità, non si deve partire dalle stesse premesse delle concreta evidenza.

  Al contrario, dubitando sulla possibilità di verificare il concreto comportamento di due rette parallele nel varcare i limiti di spazio del loro percorso appunto infinito, è possibile, ad esempio, prestabilire (quasi fideisticamente) che esse all'infinito possano (o debbano) di fatto incontrarsi.

  Poi, successivamente, ricostruire un mondo geometrico nuovo derivando, da quella premessa, una serie di condizioni e di conseguenze che assumano caratteristiche logiche con pari grado di inconfutabilità del mondo geometrico a noi noto su scala temporale millenaria.   

  Ci riferiamo specificamente, su base istituzionale, al dimenticatoio del presupposto federalista e, su base contabile/aritmetica,  dell'assurdo meccanismo di conversione della moneta unica

  Nella prospettiva dell'infinito, è tutto ammesso come principio astratto, ma nell'economia e nella politica, il percorso ha il suo limite nello spazio che noi possiamo concepire ma anche vedere e soprattutto modificare,

  Ciò vale per concludere che solo rivedendo patti iniquamente concordati, il corso delle cose, per l'Italia e per l'Europa, potranno essere ripristinate condizioni, istituzionalmente ed economicamente, più feconde per tutti.   

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