domenica 22 settembre 2019

Ipotesi (improbabile) di sinergia patriottica e creativa fra partiti di Governo

Siamo alle prime esperienze di una fase di transizione politica segnata dal Governo scaturito dall'incontro di buona volontà dichiarata dei 5 Stelle, del Pd e di LeU.

Il muoversi reciproco dei primi passi trova tuttavia soprattutto difficoltà dai rischi che le iniziative da promuovere devono trovare contemporaneità di vantaggi per la terna dei partiti menzionati, soprattutto fra i primi due più importanti.

Rileviamo occasionalmente che la novità politica creatasi con l'avvenuta fondazione di "Italia Viva", per iniziativa strategica dell'ex premier Matteo Renzi, come nuovo Partito dell'arco parlamentare italiano, ha di per sé accentuato le incompatibilità sempre più dense, dell'asse di Governo.

Al di là di ogni dubbio sull'autenticità della dichiarata volontà di Renzi in appoggio al Governo di Giuseppe Conte, le motivazioni stesse della sua scelta, comporteranno comunque una logica propensione di "Italia viva" a costituirsi autonomo soggetto parlamentare, con una sua strategia a largo raggio.

Resta tuttavia un punto strategico su cui operare, di grande importanza e meno distante ormai anche dalle novità di visione politica generale, con riguardo particolare ai rapporti con l'Europa, a cui favore il movimento pentastellato si è ormai irreversibilmente caratterizzato.

Orbene, una scelta di politica economica di cui potrebbero giovarsi i Partiti di Governo per l'efficacia della loro azione riformatrice ed al contestuale ricupero di nostra credibilità verso i partners europei, ci sembra di ipotizzare una azione simultanea di reperimento di nuove e tutt'altro che limitate risorse finanziarie.

Notizie riportate reiteratamente dai più accreditati organi di stampa italiani,ed altresì da esponenti di Governo, di centro sinistra come di centro destra, e relative al sussistere compensativo e tranquillizzante (a fronte di un Debito Pubblico ormai superiore ai duemila quattrocento miliardi) di elevatissimi livelli di risparmio privato, emerge una strada perfettamente percorribile.

Come è noto, sono state ipotizzate cifre di risparmio privato di queste supposizioni: 5.000, 8.000, fino a quella dell'inizio di quest'anno che ipotizzava una cifra di 16.000 miliardi (Paolo Savona, Presidente della Consob).

Orbene, chi si potrebbe opporre, ad esempio, ad una operazione concertata di un prestito forzoso (nella misura dal 10 al 20% di ogni risparmiatore ed a tasso d'interesse per anno del 1%  su periodo 25ennale) e negoziabile durante tutto il periodo di sua durata?

Nella situazione attuale, da tale ipotesi si otterrebbe concretamente, ed in modo immediato, il dimezzamento del Debito Pubblico ed un miglioramento dei rapporti con l'Europa, e forse anche un vantaggio per i risparmiatori raggiunti dal patriottico provvedimento.

Non è forse vero, infatti, che oggi il risparmio di liquidità non produce attraente reddito positivo, talvolta, anzi, addirittura negativo ?

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