sabato 21 febbraio 2015

Crisi greca: l'impropria esultanza del ministro Pier Carlo Padoan

Ci confessiamo incapaci di capire, appena concluso il concerto interministeriale dell'eurozona riunito per discutere della crisi greca, quali motivi abbiano potuto indurre il nostro ministro economico Pier Carlo Padoan a proferire le seguenti parole: "Usciamo tutti vincitori dall'Eurogruppo, è un grande passo avanti per tutta l'Europa".

Una difficoltà, la nostra, che scaturisce non solo dalla infondatezza del trionfale clamore delle sue parole e nemmeno dalla contraddizione del punto di vista dello stesso ministro, sol che si comparino le espressioni da lui usate sul ruolo della moneta unica, in tempi diversi e in scritti impegnativi che sono parte della documentazione da noi compulsata e proposta ai lettori di questo blog.

Ma non basta, perché le sue parole segnano, esaltandolo, un percorso che oltre a stabilire un modello interpretativo della politica monetaria europea, consolida una riaffermazione della politica del rigore e contraddice quei principi di flessibilità per i quali, con scarsi risultati, si è speso lo stesso capo del Governo, prima, durante e dopo il semestre di presidenza italiana dell'Ue.

Il ministro Padoan sembra non rendersi conto che la rigidità monetaria, in sé non immeritevole, a priori, di fruttifere applicazioni, è una modalità comunque decisiva per l'estirpazione di ogni precarietà se priva di minimi presupposti di risanamento interno.

Ma che è fatale quando la politica monetaria si intreccia in un più vasto disegno politico, quale la costruzione dell'unità europea indubbiamente rappresenta.

Il nostro ministro non riesce a rendersi conto che proprio il paese da lui rappresentato soffre di uno stato di indebitamento che è il doppio di quello consentito dagli accordi di Maastricht e che le modalità da lui approvate, o comunque condivise, si ritorceranno presto contro di noi.

A questo siamo giunti, sicuramente, per le conseguenze di una classe dirigente di cui lui stesso è stato fin dal 1998 "magna pars" come esperto economico riconosciuto e poi dirigente ai vertici istituzionali della finanza internazionale.

Che soprattutto non ha saputo esprimere nemmeno una parola critica su quell'assurdità del meccanismo di conversione della lira con l'euro, vero atto di espropriazione del potere d'acquisto del nostro paese, per denunciare il quale questo blog è stato appunto concepito.

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