martedì 17 febbraio 2015

Quel "Taci" a Romano Prodi

"Tsipras è un problema che può diventare un'occasione. La Grecia non potrà mai pagare i suoi debiti. Ha potuto compiere tante truffe perché Germania, Francia e Italia non hanno mai voluto controllare i bilanci, per non intaccare la sovranità nazionale. Me lo ricordo, ero io presidente della Commissione. Mi hanno detto: TACI".

Questa ammissione di Romano Prodi ("Il Fatto quotidiano" del 16 febbraio 2015) è una cartina di tornasole della discutibile ortodossia dei comportamenti della Commissione europea, almeno dei tempi di primi anni del secolo, quando appunto Prodi ne era presidente.

Successivamente infatti l'irrigidimento europeo del "fiscal compact" (che in un rigurgito di zelo non richiesto, il governo italiano volle addirittura elevare a norma costituzionale) entrò in piena contraddizione col citato rispetto europeo della sovranità nazionale e proprio in termini di bilancio.

Ma soprattutto quale fu il rispetto della sovranità nazionale quando, non sappiamo esattamente in quale momento (comunque del '98) fu deciso il coefficiente con il quale convertire la nostra moneta e fu esercitata una vera e propria espropriazione del nostro potere d'acquisto nel tacere di tutti?

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