lunedì 13 giugno 2016

Brexit colpisce ancor prima di essere stata decisa

L'ipotesi del possibile divorzio dell'Inghilterra dall'Unione europea stenta a trovare una sua giustificazione fondamentalmente politica.

Sia i fautori della Brexit, sia i suoi oppositori, sono specularmente protesi alla rappresentazione economica delle sue conseguenze, ovviamente fra loro opposte.

Eppure dobbiamo ricordare che, all'origine del processo unitario del vecchio continente, stava il riconosciuto fallimento di secoli di conflitti delle sue genti, in una serie incessante di vani ma tragici tentativi di reciproca egemonia.    

Nell'inconscio oblio dei grandi progressi derivanti dal trascorso settantennio di pace, i cittadini britannici, diversamente influenzati dal frastuono mediatico da cui sono circondati, decideranno in base alle convenienze dei vari scenari cui riterranno di essere attratti.

Ma le previsioni dei sondaggi che si avvicendano ormai di ora in ora ed il crescente prevalere in essi del consenso alla Brexit, quasi fatalmente tendono, nei listini di borsa e nei rapporti monetari, in sede non solo europea, a predeterminare, inverandoli, comportamenti che esulano da scelte politiche genuinamente meditate.

Da questo quadro scaturisce infatti la prova di una ulteriore contaminazione del processo unitario europeo, perché ne deduciamo il fondamentale, se non esclusivo, carattere di convenienza a cui gli inglesi, (come i tedeschi, i francesi...) subordinano le loro scelte.

Non solo. tuttavia, perché in un momento di presumibile distacco britannico, si evidenzia la circostanza di svalutazioni cui, in queste ultime sedute, rimangono vittima quelle banche (specificamente italiane) nel cui portafoglio abbondano titoli del debito pubblico nazionale.

Oltre alla vanificazione parziale dei recenti provvedimenti messi in cantiere dalla Bce, secondo lo schema del Qe (Quantitave easing), finalizzati al consolidamento del debito pubblico, si è cioè già determinato almeno un principio di decomposizione dell'unione europea, attraverso attacchi speculativi contro le posizioni più deboli, le banche appunto.

Non potendo altro auspicare che una scelta britannica avversa al Brexit, possa quanto meno rallentare questa desolante tendenza, pur costretti a rilevare, sulla nostra pelle, la visibilità della debolezza politica dell'edificio europeo e la fragilità di tutto il suo apparato burocratico, ispirato principalmente agli interessi nazionali e di casta.

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