L'aveva in realtà già anticipato durante la campagna elettorale, Virginia Raggi.
E cioè che il primo suo focus di attenzione sulle cose capitoline, una volta sindaco, si sarebbe concentrato sul debito del Comune capitolino.
Oggi, appena ottenuta la formale investitura di prima donna sindaco di Roma della storia, ha ribadito questo suo percorso: verificare lo stato amministrativo della Capitale, in rapporto specifico alla ricostruzione dei precedenti storici dell'ammontare del Debito cittadino.
E' ovviamente impossibile prefigurare il piano di lavoro che sarà scelto a tal fine, anche perché la sindaco stessa difficilmente avrebbe potuto concepirlo, dati anche i presupposti che affondano nella storia di almeno mezzo secolo di attività amministrativa.
La prima grossa voce di debito nel bilancio capitolino sorse appunto per gli espropri dei terreni finalizzati alla buona riuscita delle Olimpiadi del 1960 e una buona coda di essi appare tuttora nei registri capitolini.
Sarà molto interessante conoscere, ed auspicabilmente presto, almeno un punto fermo sull'ammontare effettivo ad oggi del debito capitolino e, in rapporto ad esso, una precisazione su eventuali trasferimenti effettuati nel corso degli anni dalla contabilità comunale alla fiscalità generale.
Troppe sono risultate le cifre che, purtroppo mai ufficialmente, sono comunque circolate sul debito effettivo: 23 miliardi, 13 miliardi, 8 miliardi, 800 milioni....
Gli stessi sindaci, gli assessori competenti ed in generale tutte le forze politiche rappresentate in comune ed avvicendatesi nel tempo (forse con l'unica eccezione del consigliere radicale Riccardo Magi della consiliatura interrotta a metà del sindaco Ignazio Marino) non hanno mai brillato per seppur minima sensibilità al riguardo e se ne sono assunte quindi politicamente una grande responsabilità "in vigilando".
Le stesse forze di opposizione, molto stranamente, non hanno mai richiesto delucidazioni al riguardo né in relazione all'ammontare effettivo né, più specificamente, alla loro natura e con distinzione delle categorie di enti pubblici o privati in veste di creditori.
Noi crediamo che il proposito della neo sindaco di Roma, sia altamente efficace anche perché nella contabilità pubblica stanno le tracce sensibili della storia politica della città.
In definitiva la storia stessa di Mafia capitale non sarebbe mai stata scritta se la contabilità pubblica capitolina fosse stata all'altezza dei suoi compiti fondamentali: l'esito dell'ultima consultazione amministrativa, seppure inconsciamente, ha qui la sua chiave di lettura fondamentale.
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