lunedì 22 giugno 2015

E (da Prodi) un altro raggio di luce fu...

Nel post del 4 giugno scorso ("Il mosaico europeo di Romano Prodi") avevamo incidentalmente menzionato l'intenzione di acquisire e compulsare, quanto prima, il libro intervista a Romano Prodi ("Missione incompiuta") curato da Marco Damilano, editorialista de L'Espresso.

Il motivo dichiarato, oltre all'intrinseco interesse dell'opera, nasceva dalla speranza di potervi attingere elementi e notizie inerenti all'itinerario tecnico politico con cui si pervenne nel 1998 al meccanismo di conversione della lira con l'euro ed all'adesione italiana alla moneta unica europea.

Esperita l'intenzione di leggere il libro, possiamo affermare che la nostra speranza non era per nulla infondata.

E' lo stesso Prodi (pag. 93, 94 e 95 del libro citato) che, quasi occasionalmente, espone all'intervistatore, la chiave esplicativa delle (singolari) modalità con cui furono stabiliti i primi coefficienti monetari fra lira e marco sulla cui base, specificamente almeno per la lira, si pervenne poi alla conversione in euro della nostra moneta.

Emerge dunque che la fase tecnico politica preliminare all'accordo finale, per la nostra moneta, il rapporto di cambio fra lira e marco nella misura di 1 marco=990 lire, maturò via telefonica, in modo molto amichevole, fra Prodi (al tempo Presidente del Consiglio) ed Helmut Kohl, capo del Governo tedesco.        

Nel ricordare la circostanza, Prodi esplicita, legittimamente dal suo punto di vista, il suo compiacimento per il risultato di allora (di cui sottolinea la piena consonanza con l'impostazione di Ciampi, allora suo ministro del Tesoro).

Prodi racconta infatti di avere inizialmente proposto, al collega Kohl (al fine di favorire l'interscambio commerciale italo tedesco), un rapporto di cambio fra lira e marco di 1.000 lire=1 marco.

Concedendo uno sconto di solo 1% a Kohl, che aveva risposto di non poter scendere al di sotto della soglia di 1 marco=990 lire, Prodi poteva davvero dichiarare di aver raggiunto il traguardo suo (e di Ciampi).

La nostra opinione, per cui il presente blog è stato concepito, consiste precisamente nel rovescio delle problematiche di Prodi e di Ciampi, nelle quali l'interscambio commerciale semmai giocava, come effettivamente è accaduto, esattamente al contrario delle convenienze evocate da Prodi.

Con la moneta unica l'interscambio commerciale fra i paesi dell'euro zona non è più influenzato dai reciproci rapporti monetari che, appunto, con la moneta unica, cessano di esistere.  .          

Il nostro dissenso articolato per le scelte che ispirarono il meccanismo di conversione adottato dal nostro paese è esposto, come atto di nascita, nella pagina "Perchè questo blog" .

E comunque, anche prevedendo, anzi auspicandole, eventuali opposte argomentazioni, vi torneremo ampiamente sopra: il confronto delle opinioni è sempre fecondo e il giudizio su scelte che hanno avuto, hanno e continueranno ad avere ripercussioni decisive sulle vicende economiche italiane ed europee, lo rendono doveroso.

Ci proponiamo anzi di porre prossimamente ulteriori argomentazioni attinenti a quesiti che ponemmo soprattutto nel primo post (data 8 febbraio scorso) con cui questo blog esordì e che concernono le responsabilità ufficiali ed operative italiane del trattato della moneta unica.

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