lunedì 17 agosto 2015

Crisi dell'euro zona: da Grexit a Gexit ?

Che il sistema monetario dell'euro (discutibile per molti, negativo per taluni, erroneamente applicato per altri), sia progressivamente entrato in crisi, è ormai diffusa convinzione.

Può tuttavia esserlo al punto da suggerire agli attenti reggitori del paese, la Germania, che (forse unica) ne ha tratto sicuramente vantaggi forse smisurati, comunque notevolissimi, a concepire l'ipotesi di una sua radicale trasformazione o addirittura del suo abbandono?

L'apparente contraddizione di tale quesito è forse superabile se la compariamo con notizie e dichiarazioni, interpretabili quasi a guisa di scoop, apparse su un servizio di Corsera del 14 u.s. e indirettamente suffragate, il giorno successivo, da una conversazione fra due attenti ed accreditati osservatori riportata su "La lettura" (settimanale di Corsera).

A firma di Federico Fubini, il servizio con titolo "Affondo Bundesbank su conti e flessibilità",   siamo dunque informati che il settimanale tedesco Focus (orientamento politico di centro destra) avrebbe riportato, nel prossimo numero, un editoriale di Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, finalizzato a prospettare, come ultima conseguenza obbligata della crisi greca, il progetto di una "Maastricht plus" con la specificazione di almeno due punti centrali:

- l'esautoramento della commissione di Bruxelles, ora preposta alla vigilanza sui pubblici bilanci, con   la creazione sostitutiva di un nuovo organo indipendente, puramente tecnico, lasciando al Consiglio   dei ministri economici la responsabilità delle conclusioni in sede politica;

- la proposta di procedura fallimentare per gli Stati inadempienti e di ristrutturazione del debito nella     ipotesi di loro istanza  di salvataggio.

Ma ancora più illuminanti su "La lettura" del giorno successivo (titolo della conversazione del sociologo Maurizio Ferrera con l'economista tedesco Jens Alber: "Grexit o Gexit: i fantasmi europei") alcune sconcertanti dichiarazioni dello studioso tedesco, come ad esempio: "In Germania cresce la voglia di tornare al marco", "Forse sulla Ue ha ragione Londra", "La barca dell'euro fu costruita male" e "L'euro fu imposto a Helmut Kohl da Francois Mitterrand".    

Insomma, a prescindere dall'intrinseca validità delle argomentazioni del presidente Weidmann e del prof. Alber, appare comunque verosimile che da parte tedesca si è intelligentemente capito che lo status quo dell'euro zona si avvicina al limite dell'intollerabile.

Ed accortamente, pur essendone, la grande beneficiaria, anzi proprio per questo, convenga alla stessa Germania assumere direttamente l'iniziativa di una apertura della crisi complessiva, per rilanciare una diversa configurazione o, alternativamente, per ipotizzare l'uscita sua medesima.

E tentare di disperdere le tracce del carattere leonino del meccanismo di conversione in euro delle monete europee che, almeno per la nostra lira, è stato e continua ad essere fattore indiscutibile della crisi monetaria medesima.

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