lunedì 4 gennaio 2016

Il 2016, anno che concluderà il terzo lustro di vita dell'euro

"Confesso che quel pomeriggio del 31 dicembre 1998, c'era in tutti noi nella Sala Cambi di Bankitalia, un senso di grande sollievo e... nulla poteva turbare la nostra profonda soddisfazione per la missione compiuta".

Tali significative espressioni erano riportate in un rapporto curato da Fabrizio Saccomanni che, nel 2002, in una ventina di pagine, rifaceva la storia dell'euro, fin dai primordi.

Saccomanni, allora alto dirigente di Bankitalia (ne divenne Governatore nel 2006) era responsabile di una equipe che aveva cooperato di sponda con il Governo, per l'entrata della lira nella moneta unica.

E' improbabile che il compiacimento e l'ottimismo di quelle parole sarebbero confermate dall'autore, dato il disagio con cui oggi la moneta unica viene percepita nell'immaginario collettivo.

La citazione del suo rapporto risiede proprio nella constatazione che ormai nessuno, degli esponenti politici ed economici di allora, sembra oggi propenso a rivendicare una dose di protagonismo nel negoziato dell'entrata della lira nell'euro.

Con una eccezione, tuttavia, rappresentata dall'intervista concessa da Romano Prodi e riportata in un libro a cura di Marco Damilano, di recente pubblicazione (vedansi i post del 22 e 26 giugno u,s.).

Prodi, rivela infatti in quell'intervista, con sorprendente massimo compiacimento, di essere stato lui, come premier italiano, a concludere, in un rapporto di negoziato diretto con Helmut Khol, il metro di conversione sulla base di 990 lire contro 1 marco, valore propedeutico per la fissazione di lire 1936,27 contro 1 euro.

Confidenza peraltro doppiamente curiosa: come Saccomanni stesso precisava nel suo rapporto, tale valore non poteva infatti essere  determinato, ad evitare speculazioni, che alla fine del 1998, mentre in secondo luogo, Prodi, durante il secondo semestre dell'anno, aveva dovuto cedere la Presidenza del Consiglio a Massimo D'Alema.
       
Il 2016 è l'anno che si concluderà con il terzo lustro di vita dell'euro, ma nonostante tutti i libri dedicati all'euro come essenziale oggetto di indagine (vedasi pagina Documenti del blog),
i loro autori non hanno mai ritenuto opportuno, sia come sostenitori sia come detrattori dell'euro, analizzare il suo meccanismo di applicazione e valutarne l'evidentissimo sopruso.

Ma parimenti nessuno ne affronta la difesa, in merito alle sue incredibili modalità di applicazione: infatti esse sono semplicemente indifendibili (vedasi pagina del blog ad esse dedicata).

La cui denuncia, come vero e proprio sopruso di carattere storico, è un dovere di verità e di giustizia.

Ma la sua denuncia è anche la condizione per contrastare il persistere di profonde asimmetrie dell'economia monetaria di tutti i paesi europei aderenti alla moneta unica, quali che siano stati i coefficienti, corretti o scorretti, usati dalle conversioni delle rispettive monete.

 E' concepibile una unione politica senza basi riconosciute di reciproca buona fede ?

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