martedì 8 marzo 2016

L'inevitabile evaporare di credibilità del responsabile dei nostri conti pubblici

C'è forse una punta di perfidia, fra i paesi dell'euro zona, nel periodico e reiterato richiamo ai nostri conti pubblici, con specifico riferimento all'elevatezza del nostro Debito Pubblico, peraltro ben nota (ma per altrui convenienza e gran danno per noi, sottaciuta), dal tempo della fondazione dell'euro.

Non sorprende più di tanto il Ministro all'economia italiano, Pier Carlo Padoan, che derubrica a routine il richiamo diffuso ieri dall'Euro gruppo (organismo composto dai ministri economici dell'euro zona) ritenendolo uguale a quello già recapitato il novembre scorso e, con apparente stupore, sottolinea che, in tale frangente, lo stesso euro gruppo aveva riconosciuto "che il debito italiano si è stabilizzato e comincerà a scendere".

Anche se l'Euro gruppo (organismo che riunisce i ministri economici dell'euro zona) ritiene che il debito italiano sia "preoccupante", il francese Pierre Moscovici, commissario Ue (Unione Europea) per gli Affari economici, ha voluto venire in soccorso del collega italiano con il sottolineare la fondata "prospettiva di trovare un accordo".    

Prospettiva tuttavia niente affatto condivisa dal vice presidente della Commissione europea, il lettone Valdis Dombrovskis, di cui non si escludono imminenti valutazioni assai più severe di quelle del socialista e dialogante Moscovici.

Nelle giornate dell'appena trascorso "week end" era stato diffuso un allarmato e sorprendente comunicato da parte della Banca dei Regolamenti Internazionali (B.R.I.) che registrava, desumendolo dal tenore turbolento dell'inizio economico 2016, un duplice allarme.

La caduta dei listini di borsa dei due mesi dell'anno già alle nostre spalle, lascia presagire, secondo le espressioni del capo del Dipartimento monetario della B.R.I., l'italiano Claudio Borio, "i segnali di una tempesta vicina, ma in gestazione da molto tempo" desumibile dall'accentuarsi della concentrazione della ricchezza e delle crescenti diseguaglianze.

Non appaia superfluo sottolineare la rilevante circostanza che la B.R.I. (fondata nel gennaio 1930, la più antica istituzione finanziaria internazionale) è organica alla grande finanza internazionale, che ne è anzi socia e quindi proprietaria, ed a favore della quale svolge, da 86 anni, altissime funzioni di consulenza.

E' difficile, con dichiarazioni pubbliche del riportato tenore, che i nostri partners europei possano concedere, al di là di loro eventuali vantaggi tattici, alcun effettivo credito alle consuete, superficiali e ripetitive dichiarazioni di ottimismo del Ministro dell'Economia italiano, Pier Carlo Padoan.     

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