martedì 10 marzo 2015

Procura di Trani: un caso emblematico

Il processo in corso a Trani contro l'agenzia di rating "Standard e Poor's", imputata di aver manipolato i dati finanziari dell'ammontare del nostro debito pubblico, è sulla dirittura di arrivo.

Le circostanze processuali sono note.

Esse riguardano, oltre al declassamento del debito pubblico italiano, il pagamento di una penale di 2,5 miliardi di euro che il nostro governo, premier Mario Monti, pagò in base ad una clausola di un finanziamento della Morgan Stanley al nostro stato, che appunto prevedeva tale declassamento come modificativo delle condizioni concordate.

Sul pagamento di tale penale, pur nel sussistere del processo in corso, si basano le contestazioni dell'opposizione sulla indisponibilità del Governo di essersi costituito parte civile, né al momento del pagamento della penale e neppure ora nell'imminenza dell'emanazione della sentenza.

E' infatti noto che la Morgan Stanley è azionista della Mc Graw Hill, a sua volta proprietaria dell'agenzia di rating summenzionata.

Non sappiamo se tale riluttanza sia riconducibile al carattere periferico della procura di Trani, l'unica del numeroso elenco di procure che furono dettagliatamente informate dell'esposto di un lustro fa, inviato da alcune associazioni di consumatori.

E tanto meno è lecito dedurre che tale indifferenza sia coniugabile ai buoni rapporti di uomini politici nostrani magari inconsciamente ispiratori di una sorta di sudditanza verso i grandi della finanza internazionale.

E' un quadro in cui potremmo eventualmente iscrivere, nel nostro piccolo universo, la mancanza di risposte ai quesiti fondamentali sulla nascita dell'euro da cui il nostro blog è stato appunto concepito.

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